IL CANNIBALE E IL PRODIGIO: L'INCONTRO IN DMT
11 ottobre 2021: una data da ricordare
Con la vittoria di due Classiche e del Tour nello stesso anno, Tadej Pogačar entra ufficialmente nel club dei Big della storia. A dirlo è la voce diretta del Cannibale, la leggenda del ciclismo Eddy Merckx, durante un incontro organizzato proprio da DMT tra Tadej ed Eddy. Nel corso dell’evento, ospitato nella nostra azienda, i due grandi campioni hanno avuto modo di parlare, confrontarsi e rispondere alle domande dei giornalisti.

Eddy quante volte hai sentito dire “questo è il nuovo Merckx” e quante volte si è rivelato non vero?
Merckx: «Eh tante volte, ma con Tadej penso che stavolta ci siamo davvero. Ha 23 anni e ha già vinto due volte il Tour de France, incredibile. Avevo già capito che aveva qualcosa di speciale quando al primo anno da professionista aveva vinto tre tappe alla Vuelta, l’ultima delle quali attaccando a 37 km dall’arrivo con tutta la Movistar che inseguiva dietro. E poi quest’anno al Tour, nella tappa de Le Grand-Bornand, ha distrutto tutta la concorrenza rifilando minuti su minuti».
Pogačar: «Non mi aspettavo di guadagnare così tanto quel giorno. Una giornata perfetta, anche per il clima difficile, ho spinto al massimo e il vantaggio è lievitato: un minuto, due minuti, tre minuti fino a quattro minuti! Ero veramente in formissima».

Nessuno si avvicina a me quanto Pogačar, è un corridore completo e penso che in alcune gare stia facendo meglio di me. Sicuramente per molti anni ci godremo un grande campione che farà del bene a questo sport.
Eddy Merckx
Qualcosa che vorreste dirvi o chiedervi l’un l’altro?
Merckx: «Posso solo dirgli di rimanere coi piedi per terra, di non pensare mai di essere arrivato perché ogni anno si ricomincia da zero e ogni anno dovrà dimostrare di essere il più forte. Ma questo lui lo sa benissimo, e ha una grande squadra attorno che lo potrà aiutare molto, curando tutto nei minimi dettagli. È un corridore completo, se rimarrà quello che abbiamo visto fino ad ora vincerà tanti altri Tour de France e, ovviamente, anche il Giro d’Italia».
Pogačar: «In tanti mi hanno detto che sono il nuovo Merckx, ma è semplicemente impossibile vincere tutto quello che ha vinto lui. Sinceramente non saprei cosa chiedergli, anzi in questo momento sono un po’ nervoso, sono a fianco di una leggenda…».
Pogačar può realmente vincere quello che ha vinto Merckx?
Merckx: «Tadej è solo all’inizio della sua carriera, credo che possa riuscire a fare meglio di me in alcune corse. Ha 23 anni e ha già vinto 30 gare, tutte di grande fattura. Io a 24 anni non avevo ancora vinto il Tour de France, lui ne ha vinti già due. Sicuramente per molti anni ci godremo un grande campione che farà del bene a questo sport».
Pogačar: «Eddy è un corridore totale, ha vinto dappertutto. Per me sarà difficile vincere una Milano-Sanremo, figurarsi 7 come ha fatto lui. Però è meglio non pensare al futuro, voglio godermi questo momento e questa annata da sogno. In futuro potrei incappare in stagioni negative o con poche vittorie, quindi è meglio che non ci pensi proprio a raggiungere Merckx. Sicuramente mi piace vincere, ma so anche accettare la sconfitta. Ogni corsa a cui partecipo cerco di lasciare il segno, anche se è un semplice criterium in Slovenia. Ma credo sia nella natura di ogni ciclista… ».

In tanti mi hanno detto che sono il nuovo Merckx, ma lui è una leggenda. Per il momento il mio sogno è vincere le olimpiadi, i mondiali, la Vuelta, e anche il Giro.
Tadej Pogačar
Quando vedremo Tadej al Giro d’Italia?
Merckx: «Un giorno ci andrà di sicuro, non so se il prossimo anno o tra due. Ma secondo me è solo questione di tempo prima che vinca anche quello… ».
Pogačar: «Amo il Giro. È una corsa che spesso passa molto vicino alla mia Slovenia, che guardo fin da quando ero bambino. Ricordo quando Mezgec vinse in volata a Trieste, fu un vero tripudio, e da quel giorno sogno la Maglia Rosa. Non so quando ci verrò, bisogna chiederlo al team manager Gianetti, ma prima o poi sarò al via e lo farò per vincere».
Tadej, hai ancora qualche sogno?
Pogačar: «Certo. Quest’anno ho chiuso terzo alle Olimpiadi, mi piacerebbe tornarci per vincere la medaglia d’oro. Però mi piacerebbe anche vincere un Mondiale. E il Giro. E anche la Vuelta».
Eddy, Tadej ha punti deboli?
Merckx: «Credo di no. Ha la mentalità e la professionalità del grande campione e quando li hai non hai punti deboli».